Vènti...chilometri all'ora 

Se c’è una cosa che proprio non sopporto quando esco in bicicletta è il vento: scirocco, libeccio, tramontana, maestrale, non ha importanza, tanto me li ritrovo sempre davanti.

Eolo, il mitologico Re dei venti, deve avere una particolare predilezione per i ciclisti oltre ad una palla di vetro potentissima, oppure qualche particolare facoltà divinatoria per riuscire a prevedere in maniera così precisa, sempre e comunque,  la loro direzione di marcia.

Allora apre il suo famoso otre e ne tira fuori Refolo, Spiffero, Folata o Raffica che assumono subito la direzione esattamente contraria alla loro.

Finché si tratta di Refolo o di Spiffero, passi, ma quando a passeggiare fuori dal suo otre sono Folata e Raffica, si salvi chi può, l’incedere diventa drammaticamente faticoso, debilitante e snervante.

Faticoso e peggio che andare in salita perché almeno questa da loro la sensazione, ed anche la visione, della pendenza che stanno vincendo, variabile si,  ma non improvvisamente come succede col vento. Folata e Raffica invece si divertono a scherzare fra le loro ruote, e li schiaffeggiano ora più deboli, ora improvvisamente più forti, ora da un lato ora dall’altro, soprattutto quando meno se lo aspettano. Difficile in alcuni casi, è anche mantenere il semplice equilibrio. Una tortura. Alla fine i nervi si riducono loro in pezzi e quei poveracci maledicono il momento in cui hanno varcato la soglia di casa per uscire.

Eolo è anche un formidabile buontempone, può risultare addirittura simpatico tanto è prevedibile nei suoi scherzi; sa bene come prenderli in giro.

Così appena escono, freschi e pimpanti, sa dar loro la sensazione, con Refolo che li sospinge da dietro, di essere diventati improvvisamente degli assi con le gambe che frullano vorticosamente e senza fatica, poi appena si accorge che cominciano a perdere di smalto, di solito guarda caso non appena, un po’ provati, imboccano la strada del ritorno, ripone nell’otre il debole Refolo e sguinzaglia loro contro la potente Folata.

Al soldo poi, ha un gran numero di collaboratori, il cui unico compito è quello di andare a zonzo fra i “forum” dei vari siti internet e presso i ritrovi di tutti i gruppi ciclistici per prendere informazioni sui percorsi dei fine settimana, così che lui, Eolo, si possa regolare. Una sorta di spioni mitologici insomma. Attenti, si potrebbero celare anche sotto le firme più innocenti!

Un tipetto scaltro, Eolo, uno che non si può aggirare tanto facilmente.

So di qualcuno che ha provato ad uscire in bicicletta camuffato da portalettere con tanto di cappelletto con visiera al posto del casco e divisa blu d’ordinanza, anche se a dire il vero oggi è sempre più difficile incontrare un portalettere in bicicletta, ma non c’è stato niente da fare, Eolo l’ha riconosciuto ugualmente e l’ha tampinato per tutto il tragitto.

Qualcun altro ha fatto un corso accelerato di equilibrismo presso un famoso circo ed ha imparato ad andare in bicicletta seduto sul manubrio con le mani sulla sella. Girato così al contrario per dare l’impressione di incedere in direzione contraria all’effettiva, pensava di farla franca. Niente da fare, anche in questo caso Eolo se n’è accorto e gli mandato a monte il piano, lo studio, il tempo ed i soldi spesi. Anzi, provate un po’ ad immaginare di andare contro vento seduti sul manubrio pedalando al contrario. Masochismo puro.

Non c’è niente da fare, la lotta è troppo impari, con Eolo bisogna solo giocare d’astuzia almeno per tamponare la situazione.

Ed allora il saggio ciclista si deve accontentare di:

1.       Uscire assolutamente in gruppo quando c’è vento.

2.       Alternarsi in testa per fare una tiratina ciascuno (norma sempre valida anche in assenza di vento).

3.       Assumere una posizione il più possibile aerodinamica, possibilmente impugnando la parte bassa della piega manubrio.

4.       Stare il più vicino possibile alla ruota di chi precede (con molta attenzione) per sfruttarne al massimo la scia.

5.       In caso di vento trasversale assumere una disposizione a ventaglio, con la propria ruota leggermente a ridosso di chi ci precede e nella parte opposta a quella da dove proviene il vento. Chi sta davanti, facendo attenzione al traffico, cercherà per quanto possibile di facilitare ciò spostandosi un po’ verso la mezzeria della strada o verso la cunetta, comunque verso la direzione dalla quale proviene il vento.

6.       Sempre in caso di vento trasversale sarebbe opportuno poter approfittare di tutto ciò che ne ostacola l’avanzata, abitazioni, siepi, “guardrail” e passarvi il più possibile rasente.

7.       Restarsene a casa a dormire. Risolutivo ma non consigliabile. Eolo c’è sempre, non si uscirebbe mai.

8.       Accontentarsi infine di velocità che potrebbero aggirarsi intorno ai vènti…chilometri all’ora.

 

 

Agosto 2006                                                                                                   Lo Scozzese