Uno scherzo ben riuscito 

 

Uno degli aspetti più piacevoli del far gruppo è quello del clima gioviale ed allegro che si gode all’interno. Ogni uscita è motivo di scherzi, battute e sfottò reciproci. E’ un po’ il sale ed il pepe delle uscite di gruppo che viceversa rischierebbero di  ridursi ad un monotono sali e scendi delle pedivelle.

Anche i successivi ed abituali incontri in abito civile normalmente portano più o meno allo stesso clima; anzi, è proprio in queste sedi che i commenti si fanno più salaci e le battute più argute.

Voglio raccontarvi la storia di uno scherzo perpetrato nei confronti di un nostro amico ciclista; uno dei più conosciuti ed assidui della zona, frequentatore ma non iscritto al nostro gruppo.

Ingredienti principali: il nostro amico vittima dello scherzo, che chiameremo convenzionalmente Primo (è uno forte), un altro amico, fautore dello scherzo, che identificheremo come Scalatore,  la granfondo internazionale del Terminillo 2005, la “Gazzetta dello Sport”, due vecchi trofei arrugginiti.

Premetto, perché lo scherzo possa essere considerato tale, che Primo era e, malgrado tutto, è ancora solito prendere in giro Scalatore per le sue vere o presunte qualità di arrampicatore in salita.

La cosa si ripete praticamente ad ogni incontro: Primo si rivolge a Scalatore e manifesta altisonanti apprezzamenti nei suoi confronti manifestando, nel contempo, timore nel doverlo, prima o poi affrontare. Chiaramente l’ombra di un sorriso supponente e sornione nasconde malamente l’evidente presa in giro.

Ciò precisato, correva l’anno 2005 quando decidemmo di partecipare alla GF del Terminillo.

Spostiamoci temporalmente ad allora.

Con noi c’è anche Scalatore. Primo no, non partecipa mai alle granfondo, è più per il circuito.

Ritorniamo portando a casa un successo di squadra ed un successo individuale per due del nostro gruppo frai i quali, molto immodestamente se volete, è incluso anche lo scrivente ma, purtroppo, è escluso Scalatore.

Succosissima l’occasione per Primo il quale, una volta venuto a conoscenza della notizia, buona parte di noi presenti al consueto ritrovo, Scalatore compreso, ricomincia la solita solfa:”Ma Scalatore, è venuto? No perché se c’era Scalatore col cavolo che passavate, erano c… vostri! E poi il Terminillo, io ciò fatto ‘na corsa,  è proprio terreno suo, altro che chiacchiere!”.

A queste parole, Scalatore ed io ci scambiamo uno sguardo d’intesa ed entriamo, non so per quale strano meccanismo, subito in sintonia.

Scalatore esordisce: “Guarda che c’ero eccome e m’hanno dato pure un premio per come andavo in salita! Ho fatto il Passo del Fuscello col 53/17.

“Certo”, continuo io, “pensa Primo che i giudici di gara sono rimasti talmente impressionati da come Scalatore saliva al punto di convincersi ad istituire un premio speciale fuori classifica.”

“Ah, si? E che t’hanno dato?”, fa allora Primo che è anche, notoriamente, un enorme sempliciotto e “imbocca” immediatamente a tutto quello che gli si dice.

“E che m’hanno dato…m’hanno dato un trofeo”, dice allora Scalatore.

Azz…”, fa Primo. “Certo”, rincaro io, “i giudici vedendo l’eleganza nell’affrontare la salita da parte di Scalatore che procedeva elegantemente “en danseuse” senza apparente sforzo ed in modo perfetto, gli hanno dato il premio come “migliore espressione atletica della tecnica scalatoria”. Gli è stato comunicato per lettera raccomandata e dobbiamo andare a ritirarlo”.

Primo rimane a questo punto interdetto; il risultato sperato è già stato ottenuto, ma questo a Scalatore ed a me non basta. La situazione si prospetta ancora più divertente

Scalatore ed io ci accordiamo e ci mettiamo subito al lavoro l’uno per confezionare un trofeo credibile ed io per scrivere un articolo sull’accaduto sulla “Gazzetta dello Sport” in modo che apparisse proprio come un ritaglio del giornale medesimo.

Dopo qualche tempo nel nostro ritrovo faceva, ed ancora fa,  bella mostra di sé un trofeo bellissimo rappresentante la “Vittoria Alata”, ricavato da due trofei vecchi arrugginiti, ma ripuliti sapientemente, del quale un nostro collega ed amico si stava disfacendo. Nel piedistallo una targhetta altisonante:”GF Internazionale del Terminillo 2005. 1° premio -Migliore Tecnica Scalatoria-“.

In bacheca la copia del ritaglio della  “Gazzetta dello Sport” con l’articolo sulla granfondo, menzionante, in particolare, l’impresa di Scalatore.

Immaginate ora Primo a bocca aperta e la mascella cadente, come qualcuno sostiene di averlo visto, mentre guarda queste due cosucce!

Da allora, Primo è ancora convinto che il fatto sia vero, il trofeo nel nostro ritrovo lo testimonia, e gli sfottò nei confronti di  Scalatore si sono drasticamente ridotti. “A buon intenditor poche parole!”

 

                                                                                                          Lo Scozzese