N.A.S.A. 

 

La notizia è di quelle che fanno rizzare sulla testa i pochi capelli superstiti, e che, a coloro ai quali non rimangono neanche questi, provoca almeno un forte sobbalzo sulla sedia: la NASA, l’ente spaziale statunitense, ha deciso di riprendere in grande stile l’esplorazione dello spazio.

L’obiettivo, ambizioso e stimolante, è lo sbarco su Marte entro e non oltre un paio d’anni.

Il periodo intercorso fra le missioni lunari degli anni sessanta e settanta ed oggi, sebbene sostanzialmente tranquillo è stato osservato, ha rappresentato una fase di intensi preparativi finalizzati alla costruzione ed al  mantenimento di idonee stazioni spaziali che potessero servire da trampolino di lancio verso il cosmo.

In ogni caso, mai prima d’ora il Congresso Americano aveva deciso un così cospicuo stanziamento di fondi e dato un impulso ed un’accelerazione così intensa all’iniziativa.

Questa la notizia.

Ma in un mondo ormai avvezzo e indifferente a qualsiasi sollecitazione non crediamo troverà l’accoglimento che essa  merita, neanche qui da noi, se non fosse per il fatto che essa ci riguarda, questa volta, veramente da vicino.

Fra le varie dichiarazioni riportate dagli osservatori infatti, spicca quella secondo la quale per le prove di atterraggio sulla superficie di Marte, è stato scelto il territorio del Lazio accentrato in particolare sulle zone di Anzio e Nettuno.

Il responsabile della NASA, L’Ing. Werner Von Shuttle, ha infatti asserito che nessun altro posto al mondo assomiglia così da vicino, stando alle rilevazioni fotografiche delle sonde lanciate in questi anni verso il pianeta rosso, a questa parte d’Italia.

“Il Lazio”, ha detto, “in un remoto passato, ha goduto di una grande attività vulcanica, il retaggio della quale è rappresentato, ancora oggi, da innumerevoli crateri, alcuni occupati da laghi altri meno, che lo rendono estremamente somigliante a Marte”.

Alla precisa domanda:”Cosa c’entrano in questo le cittadine di Anzio e Nettuno?”, ha osservato:”Poiché Marte è costellato di crateri sia di grosse che di modeste dimensioni, abbiamo considerato che sebbene nel Lazio avremmo potuto usufruire di crateri vulcanici di dimensioni ragguardevoli, ci mancava un contorno che simulasse la presenza delle altre ed innumerevoli cavità più piccole, e non esiste al mondo niente di più rappresentativo di una tale morfologia al di fuori delle strade di Anzio e Nettuno. Certo, in alternativa, avremmo potuto recarci in Africa centrale o nel deserto del Gobi dove la situazione è equipollente, ma lì mancavano le infrastrutture delle quali, invece, il vostro territorio tutto sommato gode”.

Alla notizia il Presidente del Consiglio “ad interim”  Romano Prodi ha sentenziato:”Lo stanziamento di fondi da parte del governo americano, i cui benefici effetti ricadranno in parte anche su di noi, è sicuramente una ghiotta opportunità, un motivo di crescita e risanamento nazionale del quale è assolutamente necessario saper approfittare, anzi l’avvalersene è doveroso, altrimenti manderemmo a monte tutti gli sforzi di un governo…ssserio e di una politica…ssseria e di un Pres.del Consiglio, molto immodestamente se volete…ssserio, la cui riconosciuta stima in campo internazionale ha giocato un ruolo indispensabile a far sì che tale decisione venisse maturata in tal senso. Ed il Lazio, vedete,  è stato scelto anche in mio onore perché, non a caso, sono  Romano, anche se non proprio ‘de Roma’ “.

Le Amministrazioni Pubbliche locali sembra non siano state insensibili al richiamo e si stanno già organizzando per fornire un’adeguata accoglienza e supporto alla NASA.

Il primo passo, già deciso, è stato quello di rimandare a data da destinarsi qualsiasi manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali. Ricordiamo che tali opere di mantenimento dell’efficienza erano già state deliberate e scadenziate a data assai ravvicinata e cioè a partire dal 2025 (duemilaventicinque).

I Primi Cittadini delle due ridenti località laziali si sono ritrovati insieme al Santuario del Divino Amore per depositare un “ex voto”, a ringraziamento di Chi ha dato loro la forza di resistere alla reiterata tentazione di ripristinare le strade cittadine le quali, fortunatamente dobbiamo ora riconoscere, portano ancora i segni di opere di escavazione eseguite nel corso degli anni 80 (ottanta).

Sono state poi avvertite Enel, Acqualatina, e tutte le aziende telefoniche e del gas, in modo tale che anticipino il massimo possibile anche tutti i prossimi lavori di scavo, e detti enti sono stati pregati di ripristinare il manto stradale all’uso, se fosse possibile,  ancor peggio di quanto normalmente facciano, trovando da parte loro immediata ed entusiastica accoglienza ed approvazione.  “Dopo numerosi anni di esperienza e di tentativi in questo senso andati perfettamente a segno, le nostre maestranze sono assolutamente preparate allo scopo”, hanno sentenziato.

Inoltre, un certo numero di anziani pensionati sono stati inseriti a supporto di questi enti, nell’ambito dei lavori socialmente utili, col ruolo di delatori, per fare in modo che non sfugga loro, in nessun caso, alcuna riparazione di qualsiasi strada, anche privata.

Un compito utile ed assolutamente non difficile se consideriamo che già ora gli enti succitati dimostrano il possesso di un fiuto degno di un segugio: non appena una strada, dopo lungo e penoso iter burocratico o in concomitanza alle elezioni amministrative, viene sistemata, uno di essi accorre per riportarla sollecitamente allo stato “ante quo”, anzi si prodiga, con occhio attento ed astuzia unita a grande capacità, a peggiorarne ancora di più la condizione.

Un altro piccolo esercito di solerti pensionati, muniti di maneggevoli picconi, sarà adibito a riaprire anche le innumerevoli buche malamente e recentemente tappate.

Un intraprendente esponente politico locale ha voluto poi personalmente avvicinare alcuni religiosi di sua conoscenza ed intercedere affinché parte delle loro preghiere fossero rivolte ad ottenere un inverno il più piovoso possibile. “Anzi”, ha detto, “si fosse possibbile, voressimo anche ‘n po’ de gelo ‘nzieme all’acqua, così le buche s‘ariapreno da sole; arisparambierébbimo li quatrini da dà a li penzionati”. 

Un altro si è recato presso il locale Poligono militare per vedere se non fosse il caso di orientare i tiri d’artiglieria direttamente sui paesi anziché verso mare. “Piano piano, però ”, ha detto,”e da n’artra parte, sinnò m’acchiappate puro casa”.

Che geni, fossero tutti così!

Tutto bene fino a questo punto, però abbiamo anche notizia del fatto che una delegazione di ciclisti locali, capeggiata dai nomi più rinomati del comprensorio, ha depositato una vibrata protesta nei confronti dell’Amministrazione locale per una situazione la quale, già fonte di notevole disagio, diventerà in questo modo, per loro,  insostenibile.

“Niente paura”, è stato loro risposto, “questa Amministrazione, come sempre, è lungimirante ed ha già la soluzione in tasca: a salvaguardia dell’incolumità vostra e delle vostre biciclette, coi soldi della N.A.S.A., attorno ad ogni buca costruiremo una…rotatoria”.

 

Novembre  2006                                                                                                               Lo Scozzese