Libera nos a telephonos
(e dai Call
Centers)
Una volta era S.I.P., Società Italiana Per l'Esercizio Telefonico.
Fra parentesi: nell'acronimo ci deve essere qualcosa che non va. Secondo me dovrebbe più correttamente essere S.I.P.E.T. No?
Vabbè. Fatto sta che si faceva i fatti propri. Non
scassava le balle a nessuno, salvo che con le bollette.
Poi, per ragioni che non ho mai saputo, è diventata Telecom, e già cominciava a rompere.
Chi si è mai trovato nell'eventualità di avere un addebito in bolletta per un servizio
non concordato? Chi si è mai visto recapitare a casa, non richiesto, un nuovo
apparecchio telefonico, poi regolarmente e doverosamente fatturato come
noleggio sulle successive bollette? Io si.
Poi, per giuste ragioni anti-protezionistiche e di liberalizzazione
del mercato, si è data voce alle varie Vodafone, Teledue, Tiscali, Wind, (scusate se ne dimentico qualcuna), ed è scoppiato il
putiferio!
Nel tentativo di accalappiarsi un mercato il quale, evidentemente, deve essere
molto grasso, (noi lo sappiamo sulla nostra pelle), i cosiddetti
"creativi" si sono scatenati.
Il "creativo" non è niente di eccezionale,
anche se a sentire lui si crede di essere chissà chi. E' semplicemente l'esatta
personificazione di colui che una volta veniva
definito molto più semplicemente e grossolanamente forse, come quello che
"una ne fa e cento ne pensa".
Così, da un po' di tempo è tutto un "tourbillon", un pullulare di
offerte dai meccanismi contabili oscuri e complicatissimi le quali, vestite
della veste della gratuiticità, tendono piuttosto a
strappare dalle nostre tasche tutto lo strappabile. Anche turaccioli di
sughero, palline di vetro colorate e pezzi di spago, se fossero rimaste in qualche angolo come residuo dei nostri giochi di
gioventù.
Ma loro, i creativi intendo, nella loro imbecillità
non sanno che noi siamo gente ormai smaliziata dopo anni ed anni di bugie
pubblicitarie.
Forse solo i giovinetti ci possono ancora cascare trasportati dal loro naturale
entusiasmo. Messaggini audio e video, suonerie ed
altre boiate simili. Difficile che noi ci si possa cascare.
Ed allora ci martellano con strumenti degni del primo
becero comunismo, da "soviet", per fiaccare la nostra volontà e farci
cadere nella trappola. Il lavaggio del cervello!
In televisione non li sopporto più e, come se non bastasse, mi rovinano quasi
quotidianamente pranzi e cene.
Certo, perché loro lo sanno che prima o poi, anche se
per pura sopravvivenza dovrai mangiare. Ed allora, durante l'orario nel quale è più probabile che tu sia a casa, ti telefona a casa
il solerte e malcapitato telefonista del "call
center" il quale, spacciandosi per impiegato della società tal del tali,
ti rifà la tiritera che mille volte mille (leggi un milione) hai ascoltato in
televisione, cercando di strapparti un consenso, la visita di approfondimento
senza impegno, se non quello di una congrua perdita di tempo e di soldi se
tutto va bene, di un loro addetto che casualmente (e che caso! )
si trova proprio mo' mo' in zona.
Qualcuno m’ha confessato di optare pragmaticamente
sullo sbattere giù il telefono al primo accenno di tiritera.
Che vi debbo dire? E' una soluzione
anche quella, probabilmente la più sbrigativa. La verità è che io sono un po'
crudele ed approfitto della situazione almeno per ricavarne un po' di
divertimento. Lo so che dall'altra parte spesso c'è un poveraccio od una
poveraccia che per quattro soldi va a casa la sera con le orecchie come
Pinocchio, dopo che per le bugie e per il resto è diventato ciuchino.
In questo caso però, a parte per le bugie, la causa principale è la cornetta
del telefono. Non mi metterei di certo al loro posto. Però,
è talmente tanta la stizza nei confronti delle società telefoniche che mi sento
motivato a prendere per i fondelli chi telefona, anche se non c'entra niente. Pur sempre, lui malgrado, li rappresenta. E così spesso, se
ho tempo e voglia, faccio lo scemo.
Un esempio classico di dialogo è il seguente.
Call center, (da adesso in poi CC):"
Pronto buonasera. E' il Sig...(segue il mio
nome)?"
Io:"Si sono io. (e
ho già mangiato la foglia)"
CC:"Sono M... e la sto chiamando dal servizio
commerciale della V..."
E via tutto d'un fiato:" La V... sta facendo un'offerta commerciale e... bla, bla, bla...
"
Io:"La V...? E che è, robba che se magna?"
CC:"La società telefonica signore! Non conosce la
V...?"
Io:"Boh!? Mai sentita."
CC:"Strano...un romano che non ha mai sentito la
V...! Senta, comunque, è lei che si occupa del
telefono?"
Io:"No, veramente io non mi occupo proprio del telefono."
CC:"Mi può passare allora la persona che se ne occupa?"
Io:"Scusi, ma che significa "che se ne occupa"?"
CC:"Che se ne incarica, che lo controlla!"
Io:"Boh?! Qua nessuno lo controlla. "
CC:"Come sarebbe a dire? Non c'è nessuno che
controlla il telefono?"
Io:"No guardi, il nostro ha sempre funzionato
bene e da solo. Squilla, io alzo e rispondo."
CC:"No scusi...volevo dire...nel senso di chi si
occupa delle fatture, dei pagamenti!"
Io:"Ah…! Boh!? E che ne so.
La Banca forse. Vuole il numero della Banca? Io il telefono non l'ho mai
pagato. "
E via di questo tono. A questo punto, o mi sbattono il
telefono in faccia ed io sogghigno, o si instaura un
rapporto di cordialità con la controparte che ha capito l'antifona e che, dopo
una risata, trova l'occasione per instaurare un dialogo "normale" per
staccare un po' la spina.
Dico la verità, in questo modo ho avuto qualche volta
l'occasione per raccogliere delle considerazioni un po' sopra le righe nei
confronti delle varie V... per le quali questa gente lavora.
Forse, tutto sommato, piuttosto che trattarli male,
credo sia meglio così. Loro che c'entrano? Meglio forse lasciarli interdetti e
fare in modo tale che, piuttosto che starti lì a spiegare cosa e come, almeno
per qualche ora ti lascino in pace!
Lo
Scozzese