La rivoluzione nella velocità 

 

E’ il cambio l’accessorio più sofisticato nel suo complesso che possa essere inserito su una bicicletta.

Nel considerare l’evoluzione del mezzo meccanico diventa infatti indispensabile sottolineare come il cambio, grazie al suo geniale inventore Tullio Campagnolo, abbia rivoluzionato il concetto di bicicletta.

Il cambio è il dispositivo che permette di modificare il rapporto di trasmissione dall’ingranaggio principale (guarnitura) al pignone (ruota libera) tramite la catena; ciò, ovviamente, mentre il mezzo è in movimento sotto la spinta dei pedali.

Questo delicato accessorio viene azionato da un dispositivo di comando, generalmente applicato al manubrio anche se, ormai molto più raramente, è possibile incontrarlo applicato al tubo trasversale del telaio, che tramite un cavetto d’acciaio trasmette l’ “impulso”  al cambio vero e proprio applicato alla forcella destra posteriore nella parte in basso.

Il cambio, si diceva, ha rivoluzionato la bicicletta. Per anni ed anni, infatti, i corridori impegnati nelle competizioni, sono stati costretti a scendere di sella, togliere e girare la ruota posteriore dove venivano applicati al mozzo due pignoni, uno per parte, di dentatura diversa; operazione questa estremamente macchinosa.

Il cambio invece, ha introdotto l’innovazione di poter cambiare rapporto di spinta, dal più corto per la salita al più lungo per la discesa, senza dover smontare la ruota e rimanendo a cavallo della bici.

Come funziona? Senza voler scendere nel dettaglio più esasperato, bisogna tuttavia almeno ricordare che, restando la catena sempre sullo stesso ingranaggio della guarnitura, il cambio consente di spostarla dalla corona più piccola a quella più grande della ruota libera. Poiché queste corone sono di diametro diverso, il rapporto tra pedalata e velocità periferica della ruota posteriore cambia in senso inverso: più grande è il pignone posteriore e minore è la velocità periferica della ruota a parità di numero di pedalate.

Il cambio, inoltre, raccoglie, tira, o viceversa restituisce la parte di catena che penderebbe o in caso contrario mancherebbe secondo dove viene posizionata sulla ruota libera; un pignone più grande vuole una lunghezza di catena più lunga rispetto ad uno più piccolo.

Vale anche ricordare che il deragliatore anteriore, un altro componente del dispositivo di cambio, consente di spostare la catena sugli ingranaggi della guarnitura, moltiplicando così anche fino a trenta, tre corone per dieci pignoni, le possibili combinazioni; i cosiddetti rapporti.

 


Getullio “Tullio” Campagnolo, nato nel 1901 e deceduto nel 1982, era ed è ancora conosciuto in tutto il mondo come “il re del cambio”, a dispetto del fatto che l’idea originaria di questo accessorio, il più importante della bicicletta, sarebbe da attribuire ad altri.

Ma a lui, all’ “inventore galantuomo”, va riconosciuto il merito d’averlo perfezionato.

Quando Campagnolo ideò il primo modello, non erano lontani i tempi nei quali molte corse si decidevano quando i protagonisti erano costretti a mettere il piede a terra per cambiare rapporto, girando la ruota posteriore.

Quando venne presentato il Torpedo, inserito all’interno del mozzo della ruota, si gridò al miracolo, ma il successo di quest’invenzione risultò limitato. Il cambio Vittoria invece (nell’immagine sopra lo vediamo utilizzato da Bartali), i cui comandi si limitavano a due aste inserite posteriormente a livello dei foderi verticali ed azionate a mano, fu comunque alla base della trasformazione del ciclismo, proprio perché consentiva di cambiare i rapporti senza più scendere dalla bicicletta. Fausto Coppi, in sella ad una Legnano equipaggiata col Vittoria che allungava il percorso della catena facendola passare da una corona all’altra della ruota libera grazie a due palette montate sul tubo piantone, ad esempio, vinse la sua prima maglia tricolore nel 1942.

Campagnolo, che nella foto appare vicino ad una ruota con cambio ad aste, arrivò in tempi diversi all’accessorio ideale, abbinato anche ad un deragliatore, che consente di cambiare i rapporti anche sulla guarnitura anteriore, tutto ciò in piena velocità.

Noi tutti ne siamo oggigiorno i diretti beneficiari.

 

                                                                                              Lo Scozzese