I casi della vita 

 

Il nostro passaggio su questo mondo, è tutto costellato di avvenimenti, alcuni molto piacevoli altri meno. Stranamente, quelli spiacevoli sono quelli che ricordiamo meglio.

Evidentemente, proprio per il particolare tipo di sensazioni che comportano, lasciano una traccia più indelebile nella nostra mente.

Due avvenimenti accomunano tutto il genere umano: la nascita e, toccatevi, “sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare”, diceva San Francesco.

La morte è l’unico traguardo che nessun ciclista vorrebbe varcare per primo, aggiungo io. Sono certo che anche gli altri la pensino allo stesso modo in verità, non solo i ciclisti. Interrompete di toccarvi, ho finito.

Altri avvenimenti, al contrario, sono caratteristica particolare della vita di ciascuno di noi; sono quelli che ci rendono diversi uno dall’altro in quanto a formazione, esperienza, cultura, carattere. Buona parte di quello che siamo deriva proprio dalle particolari esperienze vissute da ognuno di noi.

C’è chi nasce cristiano e chi mussulmano, chi segue un percorso scolastico e chi un altro, chi si sposa e chi no, e c’è chi, e qualcuno di voi probabilmente lo considererebbe un masochista, lo fa due volte o di più.

A ben vedere però, più o meno, tutti facciamo lo stesso percorso di vita e possiamo bene o male vantare le stesse esperienze.

C’è però chi ha vissuto e potrebbe raccontare cose che nessuno di noi neanche si sogna.

Quanti di coloro che leggono questo spazio, per esempio, hanno vissuto in prima persona l’ultima guerra?

Pochissimi credo. Certo la conoscenza si, ma viverla dal di dentro è sicuramente un’altra cosa.

E come questo, di esempi, se ne potrebbero fare tantissimi.

Chi di voi, ad esempio, ha vissuto direttamente lo sbarco del primo uomo sulla luna?

Chi ha visto una eclissi totale di sole, totale insisto, non parziale, e chi ha avuto la fortuna di osservare il passaggio di una cometa splendida come quella di Halley?

Sono avvenimenti questi ultimi che possono essere considerati unici nell’ambito dell’arco della vita:

la cometa di Halley passa ogni settantasei anni, le eclissi solari sono più frequenti, ogni anno se ne verificano mediamente due, ma il fatto che possa verificarsene una totale sul nostro paese non è altrettanto probabile.

E se poi proprio quel giorno o a quell’ora fosse nuvolo?

Coloro i quali, come me, hanno un’età, diciamo, già interessante per non dire considerevole, possono vantare di averne vista una e, vi giuro è un’esperienza che non si dimentica.

E’ stato nel 1961 che accadde questo avvenimento astronomico, forse quello più spettacolare in assoluto che un uomo possa ammirare. Io ero poco più che bambino.

L’eclisse d’allora  toccò una zona densamente popolata dell’Europa ed ebbe il suo massimo esattamente sull’Italia centrale.

Il rapido passaggio dal pieno giorno alla notte più fonda, con le stelle visibili in cielo, è una cosa che non può essere raccontata; bisogna vederla e viverla. E’ un fatto che crea uno strano senso di profonda inquietudine dalla quale non si sottraggono neanche gli animali.

Io che abitavo in campagna, ho sentito muggire disperatamente i buoi, le oche e le galline starnazzare incessantemente, i grilli che ricominciavano a cantare come solitamente facevano di notte.

Auguro a tutti voi di vivere tanto a lungo da poter osservare una cosa del genere.

Tanto per essere più chiari, la prossima attesa nel centro Italia con una copertura di circa il 70% del disco solare avverrà il 4 gennaio 2011. Altrimenti potete provare a farvi trovare a Milano il 12 agosto 2026; in questo caso la copertura sarà del 93%, cioè pressoché totale.

Per una eclissi ancora più totale che più totale non si può…beh, in questo caso la data prevista varia da individuo ad individuo. Ricominciate a toccarvi ed a questo punto non smettete più.

Chi di voi poi, ha passato la notte del 21 luglio 1969, incollato al televisore per assistere alla telecronaca del primo sbarco dell’uomo su un corpo celeste estraneo e vedere le prime immagini in diretta dalla Luna?

Io c’ero ed anche in questo caso l’esperienza è stata indimenticabile anche se, alla fine, dopo un’attesa

estenuante sono arrivate poche immagini tremolanti e sfocate. I mezzi di allora non erano certo quelli di oggi.

Ricordo che per un notevole lasso di tempo, dalla telecamera piazzata sul Lem, il modulo lunare, arrivava solo un’immagine praticamente nera che non lasciava indovinare assolutamente dove e cosa stesse inquadrando, ma l’emozione fu comunque tantissima.

Per quanto riguarda la cometa di Halley, il suo ricordo mi colpisce particolarmente, perché da bambino ne leggevo le caratteristiche su un’enciclopedia che possedevo.

Vi si menzionava, fra l’altro, il fatto che l’ultimo passaggio era avvenuto nel 1910 e che, essendo dotata di un’orbita intorno al sole di durata esattamente di settantasei anni, il passaggio successivo sarebbe stato nel 1986.

I bambini, si sa, sono curiosi e quindi ricordo che chissà quante volte mi sono ritrovato a leggere la stessa cosa prefigurando, nelle mia mente, cosa sarei stato nel 1986, e come e dove avrei vissuto l’avvenimento.

Così, quando la cosa è accaduta, oltre a viverla con piacere nel presente, essa ha scatenato un fiume di piacevoli ricordi: me bambino, la mia stanza, l’enciclopedia, i miei giovanissimi genitori.

Adesso mi diletto col ciclismo, faccio come voi il cicloamatore , e come voi aspetto il prossimo avvenimento che probabilmente capiterà solo una volta nella vita: vincerò il prosciutto ad una granfondo.

 

 Agosto 2006                                                                                                  Lo Scozzese