Effetto perverso 

 

Sono dell’avviso che debba esserci necessariamente qualche nesso fra il successo e la pazzia.

Ciò detto, che la gente di spettacolo fosse un po’ schizofrenica, penso ce ne fossimo già tutti accorti.

E’ sufficiente sfogliare un qualsiasi giornale di “gossip” per mangiare la foglia, ma che si potesse arrivare a certi estremi, io, veramente, malgrado le intere biblioteche di “Novella 2000” e riviste similari sfogliate in attesa del mio turno dal barbiere, proprio non me lo immaginavo.

Pare proprio che fra di loro, e parlo sempre della gente di spettacolo, ci sia una corsa a chi la fa più grossa.

Sarà forse un tentativo per attrarre l’attenzione e focalizzarla sempre su di se, nel tentativo di accentuare o rinvigorire la propria popolarità, ma certi fatti secondo me non possono proprio essere spiegati semplicemente così.

Lasciate che vi riassuma alcune notizie tratte da uno speciale che ho visto in TV.

Sembra che le “star” frequentino locali sparsi in giro per il mondo, ad esempio ristoranti o circoli, così esclusivi da richiedere non so quale diavolo di trafila semplicemente per prenotare un posto o per iscriversi. E che prezzi! Da far impallidire anche il nostro Cavaliere nazionale.

Mi piacerebbe poter consigliare loro “Il Piccolo Ranch” a Tre Cancelli. Li si che si divertirebbero.

In particolare si parlava di un ristorante, non ricordo bene dove, che dispone di un tavolo solo per dieci persone. Di rigore la prenotazione, a pagamento anche questa naturalmente, compresa l’aria che vi si respira.

Mi dispiace che io non ricordi bene dove sia; mi auguro non fosse vostro desiderio provare a passarvi una serata con gli amici della domenica.

Inutile osservare anche che non è assolutamente da tenere in conto per uno dei nostri classici ricevimenti matrimoniali: settecentocinquanta invitati fra parenti dello sposo e quelli della sposa, fra i quali trecento bambini vocianti.

Parliamo ora di Madonna, la famosa Rock Star. Si trovava una volta a Londra per una “tournée”.

In “hotel” chiese che gli portassero una determinata tisana, non una semplice tisana calda badate, bensì la sua tisana. Chissà, forse anche lei come capita ai comuni mortali, in quel momento aveva difficoltà a fare popò.

Alla cortese risposta che quella tisana in Inghilterra non era in commercio, la nostra non ci pensò un attimo: con un volo aereo privato se ne fece arrivare una scorta dall’America; evidentemente la costipazione era terribile e, secondo lei, giustificava un tale comportamento.

Visto che c’era poteva approfittarne e, con lo stesso volo ed allo stesso prezzo, si poteva anche far recapitare direttamente la tazza di casa sua. Casa sua, ma quale? Questi signori hanno anche il dono dell’ubiquità; hanno un “tugurio” in ogni angolo del mondo.

Faccia di bronzo, lei ha invitato anche il Papa al suo recente spettacolo a Milano. Il massimo del buon gusto. Fossi stato io il Papa ci sarei proprio andato per vedere come si sarebbe comportata e se, in momento di lucidità, avesse almeno provato un pizzico di vergogna.

Uno veramente strano, tanto per acchiapparne un altro a caso è Michael Jackson. Strano anche a vederlo. Con questa sua mania di diventare bianco a tutti i costi, dopo una serie infinita di interventi estetici e punture di varechina, sembra la morte in vacanza; non lo si può guardare in faccia senza provare una sensazione di sconcerto. Strana combinazione fra un efebo, un teschio scarnito e Liz Taylor, sua intima amica, altra strana fra parentesi, alla quale evidentemente cerca spasmodicamente di somigliare.

Quotidianamente si fa rinchiudere in una teca trasparente e per un mezz’ora o giù di lì, respira solo ossigeno puro.

Me lo immagino la dentro, supino, con gli occhi socchiusi, le mani incrociate sul petto. Gli mancherebbe solo un rosario intrecciato fra le dita e quattro candele agli angoli della teca. Uno spavento.

Parliamo poi di “GEI LO”, la famosissima cantante Jennifer Lopez titolare del fondoschiena più famoso d’America e del mondo. Dicono l’abbia assicurato.

La signorina superchiappe,  ha al soldo uno il cui unico ruolo è quello di infilargli la pelliccia d’inverno ed i “jeans” d’estate. Che tocca fa pe’ campà! Bel lavoro però. Bisognerebbe analizzare solo il problema ferie.

Ho sempre osservato come gli americani, per loro natura, siano gente un po’ esagerata. Tendono sempre a cercare di fare sensazione. Sarà forse per quel larvato senso di inferiorità che s’è insinuato nel loro modo d’essere, dovuto alla mancanza di ciò che caratterizza invece noi europei, e cioè un corposo retaggio storico - culturale.

Però quelli che ho menzionato sopra, secondo me, sono veri e propri segni di squilibrio mentale da indigestione di successo, un effetto perverso.

Ma attenzione, anche a qualcuno di casa nostra, anche se non allo stesso livello sembra che le rotelle girino ciascuna per conto loro.

E’ successo ieri sera stesso. M’è capitato di transitare su un canale dove andava in onda “Le invasioni barbariche” e, oggetto dell’intervista della conduttrice era una nota bellona nazionale

Ad un certo punto del discorso, esce fuori il fatto che possiede non so quanti vestiti e la bellezza di millecinquecento paia di scarpe.

Millecinquecento!? E quanti piedi hai? Ad un paio al giorno ti ci vogliono ad occhio e croce quattro anni per completare il giro. E nel frattempo magari ne avrai comperate altre millecinquecento.

Penso agli sforzi profusi dai nostri atavici progenitori, ai fini della conservazione della specie.

Se gli “homo sapiens” avessero immaginato come qualcuno dei loro discendenti avrebbe mal finalizzato i loro sforzi, avrebbero cambiato nome: si sarebbero fatti chiamare “homo demens”.

Pistolotto finale.

Fortunatamente a questo mondo non siamo tutti come questi signori. Noi, per esempio, siamo cicloamatori, categoria nella più parte ancora dotata di senno. Teniamo ancora alta la bandiera. Quindi, almeno noi non deludiamoli: quando vinceremo il prosciutto ad una granfondo, se mai dovesse succedere, mi raccomando, non assumiamo gli stessi atteggiamenti, piuttosto organizziamo un “picnic” con gli amici e non perdiamo la testa!

 

Agosto 2006                                                                                                   Lo Scozzese