Ciclobolario (appendice n° 2) 

 

Pecorino sm, ciclista improvvisato, sempliciotto, dotato di bici ed abbigliamento più adatto a condurre al pascolo un gregge piuttosto che ad andare per strada accanto a ciclisti agghindati in modo smagliante sia in termini di attrezzature che di vestiario. Si caratterizza generalmente per possedere un mezzo con pedali dotati di cinghiette, maglia e pantaloncini di lana, cappellino bianco con visiera disposta all’indietro ed entusiasmo alle stelle. Da non confondersi col ciclista “snob” che vorrebbe emulare campioni d’altri tempi. “Pecorino coccia nera”, soggetto irrecuperabile, della peggiore razza.

 

Polletrone sm, vedi mezzabòtta.

 

Sgrassà vint, l’azione di pedalare, senza scatti, al 70/80 per cento della propria frequenza cardiaca di soglia, col preciso intento di bruciare i grassi piuttosto che gli zuccheri e quindi di ottenere un dimagrimento ed un conseguente incremento di prestazioni in salita.. Si fa anche per abbassare il livello di colesterolo e di trigliceridi nel sangue. Il ciclista sgrassato subisce spesso un funesto effetto collaterale: a causa della fame sopraggiunta, pranza e cena due volte di seguito nello stesso giorno, vanificando gli sforzi.

 

Svernicià vtr, fig,  termine usato per definire l’azione di sorpassare così velocemente accanto ad un ciclista avversario,  al punto da provocare un turbine d’aria sufficiente a strappare via la vernice dalla bicicletta del malcapitato. La locuzione j’ ho strappato le mutande”  ha lo stesso senso.

 

Thè sm, per antonomasia rappresenta il contenuto della borraccia. Così, se una borraccia vuota non può contenere che aria fresca, automaticamente una borraccia piena non può contenere che thè.

Particolare attenzione è stata posta dai produttori delle peggiori bevande analcoliche per ciclisti a far sì che tutte abbiano l’apparenza ed il colore del thè, per non destare sospetti.

Sinonimo: bùmba, che però è termine infantile. Qualcuno preferisce trasporre direttamente il termine in bomba, più attinente.

 

Zingrìllo sm, nome comune che identifica il Rampicans  salitae della famiglia degli Scalatori. Si usa anche per definire il ciclista minuto, spesso pelle ed ossa, sottovalutato a prima vista, ma temuto dai più prudenti. In fase di avvicinamento al monte s’acquatta meticolosamente nella pancia del gruppo per risparmiare energie da liberare violentemente, nella fase ascensionale, fra la costernazione e la rabbia dei passisti (vedi) che lo sottopongono poi a caccia spietata in discesa, generalmente con successo.

 

                                                                                               Lo Scozzese